L’Epifania cattolica combacia con la celebrazione ortodossa del battesimo di Gesù da parte di San Giovanni Battista nelle acque del fiume Giordano. In bulgaro si dice Jordanovden da Jordan (Йордан) – Giovanni, e den (ден) – giorno, letteralmente giorno di Giovanni.
In chiesa vengono eseguite delle cerimonie solenne dopo le quali con l’acquasanta vengono consacrate le case. Segue un rito particolare nel fiume o in mare.
Nelle acque del fiume o in mare viene lanciata la croce e gli uomini si tuffano. Chi riesce a prenderla per primo godrà di buona salute e fortuna durante l’anno nuovo. Se la croce si copre di ghiaccio – l’anno sarà forte, fortunato e fertile.
In alcuni paesini piccoli è rimasta una vecchia tradizione – sempre gli uomini nelle acque gelide dei fiumi suonano, cantano e danzano il horò (хоро) – le nostre danze folcloristiche. Si tratta di un horò maschile particolare che viene eseguito per Jordanovden.
Nella notte prima di Jordanovden, esiste la credenza che il “cielo si apre” e chi riesce a vedere il miracolo gli si avvera un desiderio.
Si crede che l’acqua a Jordanovden abbia un potere maggiore. Oltre a purificare dai peccati, può curare. Così i malati vanno nel fiume dove viene lanciata la croce.