Il vero viaggiatore sa che oltre i monumenti storici, l’architettura, la natura, le grandi città e i piccoli paesini da vedere ed immortalare in diverse foto, non potrebbe percepire e farsi un quadro completo del paese che visita, senza aver assaggiato la tipica cucina paesana.
Sotto cucina tipica bulgara si racchiude un termine complesso in quanto è stata formata dalle varie influenze dei popoli e delle colture con le quali si sono scontrati, ma nello stesso tempo rappresenta anche la semplicità e la ricchezza che ci viene data dalla natura e dalla terra dalla quale raccogliamo i frutti del nostro lavoro.
Facendo una breve passeggiata indietro nel tempo, possiamo dire che dai traci abbiamo ereditato i vigneti ed il vino, dai pra-bulgari le carni secche e l’arrosto allo spiedo. Un po’ più tardi nasce la tradizione dei vari prodotti del panificio. Sul nostro tavolo non sono mai mancate la frutta e la verdura fresca e stagionale – peperoni, fagioli, lenticchie, piselli, carote, patate, sedano, rapa, pomodori, cetrioli, cipolle, mele, prugne, bacche di rosa canina, noci e tanti altri. Alcune venivano messe sott’aceto e così preservate venivano usate durante il periodo invernale. Raramente veniva usata la carne. Tipicamente solo per le festività invernali. Durante le quaresime non si usava cucinare carne o prodotti di origine animale come latte, formaggio, uova, ricotta, burro.
Le caratteristiche della tipica cucina bulgara sono tante, eccone alcune principali:
- tipica cucina stagionale;
- viene cucinato con dei prodotti freschi;
- abitualmente si cucinava alla brace, nel caminetto, su tegole o pietre scaldate, e usando vasellame in argilla;
- vengono usate diverse erbe aromatiche come prezzemolo, aneto, santoreggia, pimento, mentuccia, sedano, timo, origano;
- spesso viene usato il latte oppure lo yogurt.
Alcuni scatti di gusto bulgaro
Formaggio bianco brinato – sirene, un prodotto tipico dei paesi balcanici insieme allo yogurt, si trova in diverse varianti nazionali e regionali (come gusto si avvicina molto al quartiloro lombardo).
Yogurt bulgaro – kiselo mliako, uno dei microrganismi responsabili della fermentazione del latte fu isolato dal dottore bulgaro Stamen Grigorov e chiamato Lactobacillus bulgaricus, che si trova esclusivamente nella nostra area e viene esportato. Uno dei prodotti maggiormente studiato per via della sua usanza che fu collegata alla longevità della nostra popolazione.
Banitsa – obbligatoria per il nostro tavolo. Si tratta di foglie di pasta sottilissima – pasta filo, con un po’ di burro sciolto a bagnomaria alternate con un ripieno di yogurt, uova e sirene. Assolutamente da provare! Si mangia a colazione oppure per accogliere ospiti e per importanti festività come a Capodanno.
Sarmi – le troverete in una variante estiva, cioè involtini in foglie di vite, ed una invernale – involtini di foglie di cavolo, fermentato in salamoia, ripieni con un trito di carne, riso, cipolla, qualche spicchio d’aglio e spezie come pimento, pepe nero e sale. Esiste anche la variante senza carne con riso, verdure ed erbe aromatiche che si preparano tipicamente durante le quaresime, alla Vigilia di Natale e l’estete.
Lutenitsa – condimeto in base di pomodori e peperoni rossi (in alcune varianti anche melanzane, carote, cipolla, aglio) che possono essere frullati o a pezzi, spesso spalmata su una fetta di pane, certe volte assieme ad un po’ di burro e/o sirene.
Altre pietanze della cucina tradizionale bulgara assolutamente da provare ed ulteriori informazioni sulle ricette e come prepararle, troverete nelle apposite pagine che ho preparato per voi! Buon appetito (Dobar apetit)!!!